In questa guida spieghiamo quale risulta essere la versione corretta tra Braciere e Bracere.
La maniera corretta di scrivere il nome di questo oggetto è braciere, con la i tra la c e la e, e non bracere. A conferma di questa tesi si può citare il fatto che sia sul Sabatini-Coletti che sul Dizionario online Treccani, esiste solo la parola braciere, la cui descrizione letterale è Vaso di terracotta, rame, o altro metallo, che un tempo si riempiva di brace accesa per riscaldare un ambiente. La stessa tesi viene avallata da altri dizionari, e spazza il campo dai dubbi.
Eppure, nell’uso comune, questa parola viene spesso usata, con estrema naturalezza, senza la i. Una delle ragioni del malinteso, probabilmente, deriva dall’oggetto da cui il termine prende origine, che può essere visto come forma archetipica ed unitaria, cioè la brace, piuttosto che come realtà plurima di più oggetti, data da un insieme di tizzoni differenti, quindi le braci.
La differenza è sottile quanto sostanziale, perché, se il braciere altro non è che il contenitore di un materiale incandescente, non più allo stato di fiamma, che non può essere trasportato a mani nude per ovvie ragioni di cautela, il suo contenuto può essere visto secondo una doppia ottica, e ciascuna di queste ne può determinare il nome.
Infatti, se la brace può essere considerata come un qualcosa che proviene dalla carbonizzazione di alcuni pezzi di legno, cui è stato dato fuoco, e dare così nome al suo contenitore, come di ciò che contiene la brace, quindi un bracere, le braci rappresentano una realtà differenziata, formata da singoli carboni ancor accesi, ovvero da alcuni tizzoni incandescenti, che sfavillano in quel recipiente che è stato riempito di braci e quindi il braciere.