In questa guida spieghiamo quale risulta essere la versione corretta tra Pullman e Pulman.
Una delle incognite più frequenti, al test per l’esame di guida sui simboli del Codice della strada, era un cartello circolare rosso, contenente un triangolo bianco dentro il quale era disegnata una trombetta ritorta, simbolo del corno dei vetturini delle diligenze. Serviva ad avvertire che era possibile incontrare un veicolo di trasporto pubblico, su strade difficili e tortuose, e che gli si doveva dare la precedenza, o più precisamente che bisognava dare precedenza alle corriere sulle strade di montagna.
Le vecchie e care corriere che, all’epoca della motorizzazione del trasporto pubblico, avevano sostituito le diligenze a cavallo, e scorrazzavano sulla prima rete di strade di collegamento tra i vari borghi, tracciata sulla mappa delle regie trazzere e delle stradine interpoderali. Quando un suono poderoso ne annunciava la presenza oltre la curva cieca, bisognava fermare la propria vettura al bordo della strada, magari in qualche rientranza, e lasciarla passare. Quel corno diventò il simbolo che garantiva alle corriere il diritto alla precedenza sulle strade strette e tortuose, come quelle di montagna.
Da allora il mezzo di trasporto pubblico, sia che si muovesse tra le vie cittadine, sia che fosse adibito al collegamento tra città e paesi diversi, ha subito più di una trasformazione e preso più di un appellativo, tra cui quello di pullman, che è il termine corretto, a differenza di pulman che è errato. Per quanto possa sembrare una parola inglese composta da pull, tirare, e man, uomo, questo termine ha un’origine differente. Infatti la parola pullman viene dal cognome dell’ingegnere George Mortimer Pullman, che investì gli ingenti guadagni fatti come mercante d’oro per inventare e sperimentare una nuova carrozza ferroviaria.
Questa carrozza, definita pullman sleeper, disponeva di agi impensabili per quel periodo e fu l’antenata del vagone letto. La prima di queste carrozze fu terminata nel 1864. Un’operazione di tale successo da portarlo a investire il ricavato per la ricostruzione del Sud America, disastrato dalla Guerra, realizzando una fabbrica sulle rive del lago Calumet insieme ad una città limitrofa che servisse ad ospitare le maestranze e che prese il suo nome.
La città di Pullman non era certamente un quartiere dormitorio, visto che gli abitanti potevano contare su tutte le strutture di una cittadina all’avanguardia, come alberghi, cinema, teatri, biblioteche, ed ogni tipo di negozio per i vari generi di consumo. Ancora oggi, grazie a lui, le vetture per il trasporto pubblico a media lunga percorrenza e dotate di servizi di utilità si chiamano pullman, anche se c’è ancora chi si ostina a scrivere e chiamare questo mezzo pubblico pulman con una sola l, sbagliando.