In questa guida spieghiamo quale risulta essere la versione corretta tra Dintorni e D’Intorni.
Questa parola, quando viene utilizzata per definire il contesto circostante, non identificato da un confine preciso, si scrive tutto attaccato, e cioè Dintorni, e rappresenta un qualcosa che accresce l’oggetto al quale è riferito, e del quale fa parte per convenzione. Una zona spazio temporale che perde occasionalmente di identità per fare spazio all’insieme del panorama. Per esempio, se vuoi citare, non descrivendolo ovviamente, ciò che circonda la città di Torino, scriverai le bellezze di Torino e dintorni, e chi ti legge capirà che, oltre alle cose interessanti che può vedere a Torino, esistono delle realtà fuori cinta altrettanto notevoli.
La parola dintorni, infatti, è adoperata come riferimento territoriale e geografico, e chi usa la parola d’intorni in senso territoriale commette un errore. Questo perché porre l’apostrofo tra la parola intorni e la preposizione d, servirebbe a descrivere un qualcosa che è degli intorni, che appartiene agli intorni. Un genitivo, quindi, posto ad indicare l’appartenenza, ovvero un complemento di specificazione riferito a intorni.
Intorno, come sostantivo, è un termine desueto, che resiste solo in alcuni localismi, generalizzanti e descrittivi, e in matematica. Così l’intorno dell’uovo è diventato la parte che circonda l’uovo o albume o guscio, l’intorno del legno si dice la corteccia, e l’intorno della casa viene rappresentato come le mura perimetrali.
La differenza tra la maniera generalista di esprimersi, come in l’intorno dell’uovo, rispetto alla maggiore precisione data dalla parola albume, o guscio, denota lo sviluppo del linguaggio moderno, orientato ad un’esigenza di maggior precisione identificativa dell’oggetto in discussione. Un’esigenza figlia di un razionalismo che, oggi, detta legge ovunque, e impone un sistema di riconoscimento e di catalogazione sempre più preciso e dettagliato, che però va a discapito dell’idea unitaria, e del reciproco rapporto degli elementi di una stessa realtà.
La concezione di intorno invece resiste in matematica, dove questa parola identifica un insieme formato da un punto numerico e dal suo raggio d’azione. Il raggio, ovviamente, può rappresentare una costante, e l’intorno essere un cerchio, oppure l’espressione di una variabile, e l’intorno schiacciarsi, per esempio, in una zona ovale delimitata da un’ellittica, come quella tracciata dalla terra intorno al sole, o in una superficie in continua metamorfosi.