In questa guida spieghiamo quale risulta essere la versione corretta tra Suspense e Suspence.
La parola Suspense è legata fondamentalmente ai momenti di brivido, che possono essere regalati da un libro giallo, uno spettacolo o da un filmato in stile noir. I momenti di brivido in scena, come fa notare lo stesso retore Marco Fabio Quintiliano, sono fondamentali, perché servono a mantenere l’attenzione del pubblico così alta da precludere qualsiasi tipo di distrazione. Un altro grande a sfruttare la suspense fu Alfred Hitchcock, nei suoi episodi mozzafiato prodotti sia al cinema che in tivù. Questo termine è di origine inglese e, in realtà, la maniera esatta per scriverlo è proprio Suspense. Oggi però, in Italia, sono molto usati anche i termini Suspence e Suspance. Termini che stanno entrando sempre di più sia nel linguaggio comune che nella narrativa spicciola.
Tra l’altro chi ne fa uso, se viene corretto, si difende dicendo che usa la parola in francese piuttosto che in inglese. Ma in effetti, anche se in Francia c’è ed è usata l’espressione en suspen, che significa in sospeso, non esiste la parola suspence e neanche suspance. Questo è talmente vero che essa, in Francia, rimane comunque un anglicismo e si pronuncia con la finale ens e non la ans nasale, tipica della lingua. Tra l’altro la parola suspense in Francia arriva più tardi che in Italia, dato che da noi viene già utilizzata nel 1938, mentre nei paesi gallici la si trova solo dopo la guerra, nel 1955.
Poi ci si mette anche la pronuncia a evidenziare le origini della parola, visto che in Inghilterra l’accento è sull’ultima sillaba mentre in Italia è sulla prima. Anche la lingua francese, d’altronde, rispetta la dizione inglese e piazza l’accento alla fine. Ma, come per tutte le lingue vive, è la versione parlata a dettare legge e quindi, in Italia, la si sente pronunciare sùspense, sùspanse o addirittura sàspanse. Infine a questa parola è stato cambiato anche il genere. Infatti in Italia essa è femminile, mentre in francese il temine è maschile, anche per distinguersi dalla sospensione ecclesiastica, che è femminile e si pronuncia con la a nasale nell’ultima sillaba.
Quindi, a volere essere rigorosi, la maniera corretta di scrivere questa parola è suspense e andrebbe pronunciata con l’accento alla fine, com’è in Francia e in Inghilterra. Ma, detta o scritta così, probabilmente non renderebbe l’idea del panico che si crea, in attesa che la situazione precipiti. Quindi convincere chiunque la usi a cambiare, sia la dizione che la scrittura è davvero un’impresa titanica. Il risultato è che, piano piano, le altre dizioni, in Italia, stanno soverchiando quella originale. Questo perché probabilmente, pronunciata e scritta così, rende meglio l’atmosfera e tutto ciò che la circonda.
La parola a questo punto passa ai linguisti. I puristi, geneticamente avversi a qualsiasi cambiamento, non daranno mai credito se non che alla versione corretta di suspense. Dall’altra parte della barricata, invece, c’è già chi cerca di farla passare come neologismo. Del resto è difficile spiegare alla gente che una parola è sbagliata, se poi giornali e televisioni la usano costantemente nella versione scorretta. Dovresti scatenare una guerra che finirebbe con l’estinguersi nel ridicolo. Quindi, fatte buone le lezioni di lingua italiana, durante le quali, almeno fino ad oggi, la maniera esatta di scriverla è suspense, ci dovremo abituare a vederla scrivere e sentirla pronunciare in modo scorretto.
C’è da notare, infine, che per quanto il termine sia inglese, le sue origini sono latine. Infatti la parola suspense viene direttamente dal termine suspensum participio passato del verbo suspendere e che significa appunto in sospensione. Da questo stesso suspensum deriva il termine francese en suspens che puoi tradurre come sospeso o in sospeso. E suspendere e suspensum hanno l’accento sulla seconda sillaba e non sulla prima, cosa che avvalora la pronuncia inglese e francese.