In questa guida spieghiamo quale risulta essere la versione corretta tra Portafoglio e Portafogli.
Risulta essere corretto sia scrivere portafoglio che portafogli, ma bisogna, volta per volta, fare anche attenzione al significato che si intende dare a ciascuna delle due parole. Perché se portafoglio e portafogli sono sinonimi del borsellino che normalmente viene riempito con carta moneta, carte di credito, i documenti, e qualche appunto rapido, vanno bene entrambi, ma la versione più usata è portafoglio, mentre se parliamo di un book di esempi o di lavori realizzati, come delle foto, o dei dipinti, o dei progetti di ristrutturazione, allora portafogli è sbagliato, e va usato portafoglio o portfolio.
La medesima regola va rispettata quando la parola portafoglio è usata in senso diverso o in senso figurato. Risulta essere il caso di ministro senza portafoglio, rubare il portafoglio, mettere mano al portafoglio, oppure un portafoglio azionario. Un’altra piccola curiosità da riportare, invece, è in merito all’uso della parola portafogli, quando viene usato nel senso proprio di porta denaro. Risulta essere abitudine, infatti, in alcune località, evitare per il porta denaro l’uso del termine portafoglio, e preferire la parola portafogli, per un senso scaramantico e benaugurale, perché di fogli, in tasca, è sempre meglio averne tanti invece che uno solo.
Un’altra caratteristica del portafoglio è che risulta quasi esclusivamente un oggetto usato dagli uomini, mentre le donne molto spesso preferiscono tenere i soldi in un borsellino a più scomparti, accuratamente chiuso da una clip o da una cerniera lampo. Le ragioni sono probabilmente legate al fatto che gli uomini in genere tengono il portafoglio nella tasca della giacca, o in quella posteriore dei pantaloni, e, data la sua forma affilata e a libretto, viene più facile sia riporlo che estrarlo. Le donne, invece, preferiscono contenitori capienti, come le borse, i sacchi e gli zaini, ed è più facile afferrare un borsellino, pescando alla cieca dentro una borsa, che individuare un portafogli, rischiando anche che si capovolga, e semini ovunque il suo contenuto.
Per quello che riguarda la storia di questa parola, invece, bisogna portare indietro le lancette al 1860, e cioè quando, nel Massachusetts, furono messe in circolazione le prime banconote. Fino ad allora la carta moneta non esisteva, e giravano solo monete di metallo, da portare con sé dentro un sacchetto, o un borsellino. L’arrivo sul mercato delle lettere di credito, o dei fogli di carta valori, rese necessario l’uso di un contenitore a tasche, in grado di ospitare più comodamente queste nuove monete. Un contenitore, il portafoglio, o portafogli, che da allora si è andato evolvendo con l’aggiunta, prima, delle tasche per i documenti di riconoscimento e di guida, e poi, dopo la metà del 900, anche di una serie di scomparti più piccoli dove conservare le carte di credito.