L’apocope è una figura retorica che si trova sia nella poesia che nei modi di dire. In realtà la usiamo molto spesso, ma non sappiamo magari che si chiama così.
L’apocope è una figura retorica in cui la vocale o una sillaba finale viene troncata, ovvero sparisce senza bisogno di elisione, a parte qualche caso particolare che vedremo tra poco. Iniziamo da parole che conosciamo, per andare poi alle apocopi che usiamo anche nel parlato.
Esempi di apocope sono le seguenti.
Il fior fiore degli anni. Indica la gioventù e nel primo Fior c’è un’apocope, perché si toglie la E senza bisogno che la parola si unisca con l’altra. Questa è la differenza tra l’apocope e l’unione delle parole per troncamento.
Il bel del mondo. In questo caso si usa bel e non bello.
Man mano che procedi. Come per Fior, si elimina la O di Mano.
Le apocopi più familiari, sono, però, quelle che hanno l’elisione, ovvero l’apostrofo. Se per Bel si capisce che la parola sia Bello, con Po’ l’apostrofo indica l’elisione della parola Poco, Mo’ indica Modo e in qualche dialetto anche Adesso, Da’ sta per Dai e non per Egli dà, dove l’accento va assolutamente. lo stesso Va’ scritto con l’apostrofo è un’apocope di Vai, da solo Va significa Egli va, terza persona singolare di Andare.
Per usare bene l’apocope, è importante ricordare quando si usa l’apostrofo e quando l’accento e la loro differenza. L’apostrofo va dopo la parola ed è un segno che va dall’alto in basso. La parte in basso gira vero la parola nella calligrafia tradizionale. L’accento, invece, si presenta direttamente sopra la lettera. Per questo, scrivere Pò è sbagliato, ma scrivere Po’ è giusto, così come scrivere e’ è sbagliato, quando la formula esatta risulta essere è per esprimere il verbo essere. Per la congiunzione, invece, non servono accenti e apostrofi, ma la e risulta essere semplice.
Ricorda che l’apocope o eventuali unioni per elisioni non ci sono in Qual è, che resta così, senza apostrofo sulla L solo per l’assenza della E di Quale. Ora, non hai più paura dell’apocope, sai cosa significa e come usarla quando serve per scrivere nel modo giusto.