Un aggettivo indefinito è un aggettivo che si riferisce ad un oggetto o ad una persona con l’intento di dare solo un’idea di massima della qualità o della quantità che indica. Per esempio, se dici molti uomini lasci intendere che ti riferisci ad una quantità rilevante, rispetto al contesto descrittivo, ma niente di più. Questa precisazione, infatti, nella frase, non ha come obiettivo la precisione del dato, ma la sua rappresentazione generale sulla scena del discorso.
Gli aggettivi indefiniti possono essere divisi in base a cosa indicano. Alcuni individuano un’unità indefinita, come gli aggettivi nessuno, ciascuno, ogni, qualunque, chiunque, qualsiasi, qualsivoglia. Questi hanno la possibilità di essere declinati secondo il genere, quindi maschile e femminile, ma non secondo il numero, che rimane singolare. Quindi non hanno il plurale. Altri invece, che indicano un’unità o una pluralità indefinita, sono declinabili sia come genere che come numero, quindi hanno il plurale. Essi sono certo, taluno e tale.
Poi ci sono quelli che indicano una quantità indefinita. Sono molto, troppo, tanto, alquanto, altrettanto, vario, diverso, parecchio, poco, tutto, altro, cadauno. Questi aggettivi indefiniti sono declinabili come genere e come numero. Molti di essi non consentono l’uso dell’articolo tranne che per alcune eccezioni, come poco, tanto, molto, troppo, altro.
Alcuni di essi, come qualche, qualsiasi, qualunque sono invariabili. Altri rispettano la loro qualifica di indefiniti solo se precedono il nome al quale si riferiscono. Essi sono vario, certo, diverso. Infatti, nella frase in vario modo, vario è un aggettivo indefinito, mentre nella frase in modo vario l’aggettivo vario diventa qualificativo. In un certo tempo l’aggettivo certo è indefinito, mentre se dici un tempo certo esso diventa qualificativo.
Anche il termine tale, quando viene usato come sinonimo di persona, diventa un aggettivo indefinito, come per esempio nella frase un tale mi ha spinto. Risulta essere un aggettivo indefinito anche se sottintende una quantità eccessiva, come per esempio se dici che c’era un tale chiasso da non distinguere una parola.
Poi ci sono aggettivi indefiniti in grado di assumere molti aspetti. Uno di questi è altro. Esso può indicare un cambio di identità dell’oggetto, nel senso della diversità, come in altra casa. Può definire uno stato temporale diverso, precedente o seguente, come in altro anno. Può essere identificativo di una realtà già esistente, come in un altro presidente. Può indicare la ripetitività di un gesto come per un altro giro. Un aumento quantitativo, come in altro rumore. O addirittura identificativo quando si dice non voglio questo, ma l’altro cane.
Un altro aggettivo indefinito è nessuno. Questo aggettivo si comporta in maniera differente a seconda che sia posto prima o dopo il verbo, anche se mantiene comunque un forte valore negativo. Solo che quando è messo prima del predicato la sua negazione è indiscutibile, se invece è collocato dopo il verbo, questo deve essere preceduto dalla negazione non. Nel qual caso è facile che il termine nessuno sia sostituito dalla parola alcuno.
Un’altra possibilità che manca agli aggettivi indefiniti è esprimere il grado, sia comparativo che superlativo. Alcuni però fanno eccezione, e sono gli aggettivi molto, poco e tanto, anche se spesso in forma diversa. Infatti il grado comparativo di molto è più, mentre il suo superlativo aggiunge normalmente issimo alla parola. Anche poco si presenta con un comparativo particolare, che suona meno, mentre il superlativo è regolarmente in issimo. Tanto invece ha solo il superlativo e rispetta sia la variabilità di genere che di numero.
Poi c’è anche l’aggettivo indefinito taluno. Questo aggettivo è sinonimo di certuno o di alcuno. Generalmente si declina al plurale ed è spesso adoperato accanto al sostantivo caso come in taluni casi.
Ma gli aggettivi indefiniti si possono suddividere anche secondo quattro categorie significative. Aggettivi singolativi, aggettivi collettivi, aggettivi quantitativi, aggettivi negativi.
Gli aggettivi singolativi indefiniti si riferiscono ad una cosa o ad una persona inquadrandola in maniera singolare, come nelle frasi tale formula o altra realtà. Si possono elencare in questa categoria gli aggettivi qualche, alcuno, certo, tale, quale, altro e altrui.
Gli aggettivi collettivi indefiniti si riferiscono invece ad un insieme, sia di oggetti che di esseri umani. In questo caso la collettività identificata può essere presa nella sua accezione totale e complessiva, oppure facendo riferimento ad una sua particolarità generica. Per esempio si può definire un contesto totale, come in tutto l’universo, o particolare, come in ogni giornata di sole. In questa categoria trovi gli aggettivi tutto, ogni, ciascuno, qualunque, qualsiasi, qualsivoglia e altrui. Nessuno di essi è declinabile al plurale tranne tutto.
Gli aggettivi quantitativi indefiniti trattano di una quantità in maniera generica. Possono essere di esempio le frasi come troppa nebbia o poco pane. Gli aggettivi che appartengono a questa categoria sono poco, tanto, molto, troppo, alquanto, parecchio e altrettanto. Sono tutti declinabili sia come genere che come numero.
Gli aggettivi negativi indefiniti danno un valore negativo sia al contesto che al nome al quale si riferiscono. Risulta essere il caso di nessuna luce. Tra questi trovi nessuno, alcuno, non uno. Di essi solamente l’aggettivo alcuno prevede il plurale.