Gli aggettivi qualificativi servono per dire qualcosa in più sul nome al quale si riferiscono, mentre gli articoli servono a determinare genere e numero, l’aggettivo qualificativo esprime una caratteristica dell’oggetto o della persona indicata, rispettando il genere e numero dati in precedenza sia dall’articolo che dal nome. Gli aggettivi qualificativi in italiano sono tantissimi, perché diverse sono le qualità che si possono associare alla singola espressione, per renderla riconoscibile o differente rispetto alle altre. Per usare l’aggettivo, puoi basarti sul nome sfruttando questo esempio.
La ragazza è bella.
L’aggettivo di riferimento è Bello, ma lo dobbiamo concordare in riferimento a Ragazza che è femminile singolare. Di conseguenza, nella scelta tra
–Bell-o
–Bell-i
–Bell-a
–Bell-
sarà corretto scegliere bella. Gli aggettivi qualificativi possono essere di quattro classi, che dipendono dalla vocale con cui finisce l’aggettivo stesso. Sapere le classi significa sapersi orientare quando si devono usare gli aggettivi in forma corretta.
-Se l’aggettivo finisce con -o al maschile e con -a al femminile, come nel caso di Bello, allora l’aggettivo appartiene alla prima classe. Questi aggettivi hanno quattro uscite diverse, maschile, -o per il singolare, -i per il plurale, e femminile, -a per il singolare, -e per il plurale.
-Se l’aggettivo finisce con -e al singolare e con -i al plurale, significa che non ci sono differenze tra il maschile e il femminile. Si troverà, di conseguenza, l’uso corretto di aggettivi qualificativi come differente seguendo questi esempi
Un modello differente
Una sciarpa differente
Dei modelli differenti
Delle sciarpe differenti
-Se l’aggettivo è indifferente, ovvero si comporta sempre allo stesso modo con nomi femminili e maschili, singolari e plurali, con un’unica uscita. Risulta essere il caso dei colori che sono indeclinabili, in italiano corretto, si avrà Una sciarpa rosa e Delle sciarpe rosa, ma non Delle sciarpe rose.
-Se l’aggettivo finisce allo stesso modo per il maschile e il femminile singolare, ma ha due formule diverse per il maschile e femminile plurali. Risulta essere il caso dell’aggettivo Ipocrita, che si può utilizzare in uno di questi quattro modi
Una persona ipocrita
Un tipo ipocrita
Delle persone ipocrite
Dei tipi ipocriti
Se si hanno difficoltà a memorizzare le regole, ci sono diversi giochi online ed esercizi pensati per i più piccoli che si possono usare per imparare a usare nella forma più corretta gli aggettivi qualificativi. In alternativa, ci si può allenare leggendo molto e cercando di rendersi un po’ conto attraverso il suono delle parole. Difficilmente sarà familiare per un italiano sentire dire Un ragazzo bella, ci si rende subito conto che qualcosa non va. Andando avanti tra le varie desinenze, quella più giusta sarà subito evidente. Gli aggettivi qualificativi in italiano possono avere tre gradi di comparazione. Significa che si può fare un confronto tra due nomi usando la qualità espressa dall’aggettivo qualificativo. I gradi di comparazione sono tre.
-Grado positivo, cioè l’aggettivo viene usato senza fare confronti. Per esempio, La ragazza è bella.
-Grado comparativo, cioè quando si vuole indicare che qualcuno ha quella caratteristica in più o in meno rispetto a qualcun altro. Per esempio, Giulia è più bella di Lucia, oppure Sara è meno brava rispetto a Chiara.
-Grado superlativo. Può essere di due tipi, relativo o assoluto. Se è relativo, esprime un confronto tra una persona e un gruppo. Per esempio, Mario è il più bravo della classe. Se è assoluto, non si inserisce il secondo termine di paragone, quindi la frase sarà Mario è bravissimo.
Gli aggettivi qualificativi sono quindi molto semplici da utilizzare.