In questa guida spieghiamo come utilizzare apposto e a posto.
Utilizzare queste due forme nelle medesime situazioni è un errore imperdonabile, in quanto hanno due storie e due origini distinte e non hanno assolutamente lo stesso significato.
Quando si ha il dubbio su come una parola si scriva, basta impegnarsi in un paio di ricerche sfogliando il vocabolario per arrivare alla risoluzione del quesito. Quando invece il dubbio riguarda una locuzione o un termine formato da parole distinte come a posto questo diventa più complicato, e risulta essere meglio magari ricorrere a libri di grammatica e sintassi aggiornati o a siti Internet che forniscano qualche informazione in più.
Il termine apposto deriva dal verbo transitivo apporre, di cui è il participio passato in forma attiva, e significa mettere vicino a, su, sotto e porre in un luogo. Bisogna usare apposto, perciò, quando si vuole indicare di avere messo un oggetto da qualche parte, per esempio
L’avviso al personale è stato apposto sul muro.
Ho apposto il timbro sulla lettera.
La locuzione a posto, invece, viene utilizzata per indicare l’azione di mettere una cosa al suo posto, il fatto che una cosa si trovi al suo posto e, durante le conversazioni informali, per chiedere se una persona sta bene, per esempio
Dopo avere usato i giochi, mettili a posto.
La stanza è disordinata eppure l’avevo messa a posto.
Oggi è tutto a posto.
Forme assolutamente scorrette sono quindi è tutto apposto oppure l’ho a posto.
Discorso diverso invece deve essere fatto per distinguere apposta da a posta.
Infatti apposta non è altro che la forma utilizzata per i sostantivi femminili, sempre con il valore di participio passato attivo del verbo transitivo apporre, in modo simile a quanto spiegato in precedenza. Il termine apposta viene però usato anche per indicare una cosa che non si è fatta apposta. Questa parola deriva dalla locuzione a posta e risulta essere attestata dal XIV secolo. Il primo caso di univerbazione del termine, invece, è quello presente nel romanzo I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, che alla fine della sua opera scrive Ma se invece fossimo riusciti a annoiarvi, credete che non s’è fatto apposta, scegliere l’univerbazione, perciò, non è solo legittimo ma anche corretto.
Capire quando utilizzare apposto o a posto risulta essere quindi piuttosto semplice.