In questa guida spieghiamo quale risulta essere la versione giusta tra coscienza e coscenza.
Molte persone hanno dubbi quando si trovano a scrivere parole come questa, in quanto non sanno se sia giusto inserire la i dopo sc oppure no. La forma corretta è naturalmente coscienza, con la presenza della vocale i.
Ciò è dovuto al fatto che questo termine deriva dal verbo latino scĭo, scis, scii, scitum, scīre, che prevede la quantità lunga sulla i. Per questa ragione, con la nascita delle lingue romanze e con il passaggio dal latino all’italiano, nella parola coscienza e in altre, derivate dal medesimo verbo, si è conservata la i, è quello che accade in scienza, fantascienza, scientifico, coscienzioso, cosciente, onnisciente, onniscienza, e in molte altre.
La presenza della i nel latino scio era dovuta al fatto che, se non ci fosse stata, la consonante c non sarebbe stata dolce e avrebbe fatto suonare la parola sco. In italiano la i inserita in questa parola, quindi, è assolutamente inutile, ma viene conservata ugualmente, a volte causando confusioni, solo per una questione di rispetto nei confronti dell’origine e perché è ormai entrata nell’uso della popolazione italiana. Treccani sostiene infatti che la sua conservazione si deve solo al prestigio del modello latino.
Questo non vale, invece, per il termine molto simile conoscenza, in quanto esso non deriva da scio, ma da cognosco, is, cognovi, cognĭtum, ĕre, che non presenta nessuna i atta a quella funzione, e quindi non ha bisogno dell’inserimento della vocale nel suo risultato in italiano.
In molti casi, quindi, la i risulta inutile, ma non viene eliminata, oltre che per i motivi indicati in precedenza, anche perché è stata da sempre utilizzata in termini presenti nelle opere dei principali autori della letteratura italiana e straniera, e nelle loro relative traduzioni. Ecco alcune frasi contenenti tali parole.
L’onniscienza trasmette una calma indescrivibile all’anima. L’unica cosa che mi tormenta del mio essere onnisciente e onnipresente è la solitudine. Jostein Gaarder
Di solito si considera la fantascienza un esercizio letterario di intrattenimento che annovera scrittori di qualità avventurosa. Antonio Gnoli
Risulta essere quindi importante scrivere coscienza nel modo giusto.