Per quel che riguarda la formazione del plurale dei nomi, ne esistono svariate eccezioni che ci preoccuperemo di descrivere qui di seguito.
Si dicono invariabili i nomi che conservano al plurale la stessa forma del singolare. Fanno parte di questa categoria: alcuni nomi maschili che terminano in –a (es. l’auto – le auto); i nomi che terminano con vocale accentata (es. la virtù – le virtù); i nomi in –i (es. il brindisi – i brindisi); i nomi monosillabici (es. lo sci – gli sci); i nomi in –ie appartenenti a qualsiasi genere (es. la serie – le serie) da notare che, però, i sostantivi quali, ad esempio, moglie diventa plurale mogli e via elencando.
I nomi difettivi sono quei nomi che ammettono un solo numero, hanno cioè solo il singolare o solo il plurale. Hanno solo il singolare molti nomi astratti (es. fama); alcuni nomi collettivi (es. prole); nomi di metalli e sostanze chimiche (es. il calcio); nomi di cose uniche in natura (es. il circolo polare artico); nomi di oggetti non numerabili (es. pane); alcuni nomi di malattie (es. il cancro). Altri, invece, hanno soltanto il plurale. Tra questi: i nomi che indicano una pluralità di cose (es. dintorni); alcuni nomi che già nella loro origine latina non avevano singolare (es. annali); i nomi di oggetti costituti da due parti uguali tra loro (es. pantaloni).
Il plurale ha una formazione particolare anche in quei nomi detti sovrabbondanti ovvero quelli che hanno due plurali. Generalmente, si tratta di nomi che al singolare sono maschili e terminano in –o. La particolarità è che, oltre ad avere la normale forma in –i ne hanno un’altra che termina in –a di genere femminile e, spesso, dal significato diverso. Per esempio filo – i fili (della luce), le fila (di una congiura).
Anche i nomi composti, ovvero costituiti da due o più parole, formano il plurale sulla base di regole differenti a seconda delle parole da cui sono formati. Di seguito alcuni casi
-nome + aggettivo: vanno entrambi al plurale es. il pellerossa – i pellirosse;
-verbo + nome: spesso restano invariati es. il salvagente – i salvagente;
-preposizione (o avverbio) + nome: alcuni restano invariati, altri hanno il plurale soltanto nel secondo elemento es. la soprattassa – le soprattasse;
-verbo + verbo o verbo + avverbio: restano invariati es. il saliscendi – i saliscendi;
-nome + nome: se i due nomi sono dello stesso genere va al plurale il secondo altrimenti va al plurale il primo (es. il pescespada – i pescispada);
-aggettivo + nome: solo il nome va al plurale (es. il francobollo – i francobolli).
In ogni caso di incertezza è bene cercare il sostantivo sul dizionario per verificarne la formazione corretta del plurale.