Il predicato nominale è costituito da due elementi
-Il verbo Essere, usato nel modo che adesso vedremo.
-Il nome del predicato, ovvero la parte successiva al verbo Essere che è collegata direttamente al soggetto della frase.
Vediamo quando il verbo Essere non deve essere considerato predicato verbale, ma Copula, cioè collegamento, tra il soggetto e il nome del predicato. Basta usare la logica, quando si tratta di predicato verbale, il verbo Essere conferisce senso alla frase da solo, oppure svolge il ruolo di ausiliare. I significati più utilizzati sono l’uso del verbo Essere in sostituzione di Esistere, oppure l’uso per indicare lo stato in luogo. In alternativa, il verbo Essere è accompagnato da un altro verbo e lo regge per dare al secondo verbo un nesso logico in più.
Nel caso del predicato nominale, invece, il verbo Essere usato come copula non significa nulla da solo a livello logico. Per esempio, usare l’espressione come Lucia è un ingegnere, diventerebbe Lucia è, che, da sola, non ha molto senso. Se stiamo parlando di lei, stiamo dando per scontato che Lucia esista davvero. In questo caso, il verbo Essere sarà la copula della frase, mentre la parte Un ingegnere sarà il nome del predicato. Insieme, la copula e il nome del predicato svolgono la funzione logica di predicato nominale.
-Il nome del predicato conferisce il senso logico alla frase, ma si può presentare in diversi modi.
-Come aggettivo riferito al soggetto. Un’espressione tipo può essere La maestra è brava, per indicare una qualità. In questo caso, il nome del predicato è costituito solo dall’aggettivo Brava, che concorda con genere e numero al nome Maestra.
-Per indicare un mestiere o per dare un elemento in più. Nel caso che abbiamo visto prima, il nome del predicato non era costituito da un solo aggettivo, ma si faceva riferimento a tutta l’espressione Un ingegnere. Attenzione, questo caso non va confuso con il complemento oggetto. Questo complemento si presenta solo se c’è un verbo transitivo, che ha sempre la funzione di predicato verbale, che lo regge. Il verbo Essere è intransitivo e non regge il complemento oggetto nemmeno quando svolge la funzione di predicato verbale. A maggiore ragione, nel momento in cui il verbo Essere agisce come copula, ovvero come tramite tra il soggetto e la sua caratteristica, non è previsto un complemento oggetto.
Per quanto riguarda il predicato nominale, questo è possibile esclusivamente con il collegamento del verbo Essere. Ci sono dei verbi, però, che possono avere una funzione simile. Questi verbi possono essere
-Estimativi.
-Elettivi.
-Appellativi.
In base al loro significato. Questi verbi, per obbligo logico, hanno la necessità di un complemento che identifichi la condizione. Anche in questo caso, non si parla di un complemento oggetto, ma di un complemento predicativo, che va a dare un nesso alla frase.
Per esempio, nella frase Francesco sembra stanco, stanco sarà un complemento predicativo del soggetto, mentre il verbo Sembra, che appartiene ai verbi estimativi, avrà la semplice funzione di predicato verbale, anche se si tratta di un verbo copulativo.
Nel caso del predicato nominale, invece, il nome del predicato non è un complemento, ma fa parte del predicato stesso. Se avessimo scritto Francesco è stanco, la parola Stanco sarebbe stata un nome del predicato e non un complemento predicativo, per la presenza del verbo Essere.
Anche in questo caso, se non ricordi la regola, il dizionario può rivelarsi un aiuto, evidenziando i verbi copulativi e la funzione speciale del verbo Essere come parte del predicato nominale.