Il predicato verbale è costituito da un verbo, che assume questo ruolo logico nel momento in cui crea un collegamento tra il nome o il pronome che fa da soggetto e il nome successivo al verbo, che ha la funzione di complemento. Il collegamento può avvenire in diversi modi, perché il verbo può indicare
-Un’azione attiva. Quando, nella frase, qualcuno sta facendo qualcosa.
-Un’azione passiva. Quando, nella frase, è il soggetto a subire qualcosa. In questo caso, puoi trovare anche chi fa l’azione con la formula da più nome del complemento di agente.
-Un’azione riflessiva. Il soggetto della frase e l’oggetto sono lo stesso elemento. Per esempio, in una frase come Mi lavo, il nesso logico è Io lavo me stesso, quindi l’azione è compiuta dal soggetto sul soggetto e Lavo assume la funzione di predicato verbale.
Il predicato verbale può presentarsi in formule diverse, che dipendono dal nesso logico che si vuole dare, puoi trovarti davanti a un predicato verbale costituito da una sola parola, da due o da tre parole. Nel primo caso, parliamo del più comune predicato verbale. Riprendendo l’esempio precedente, Lavo è un predicato verbale costituito da una sola parola.
Puoi trovare anche espressioni dove il verbo necessita di un ausiliare, in italiano si usano i verbi Essere e Avere, per indicare il tempo. Per esempio, la formula Ha visitato va considerata insieme a livello logico, anche se sono due parole, come predicato verbale.
Ultimo caso che si trova nella lingua italiana è il predicato verbale fraseologico, dove si fa riferimento a un predicato verbale costituito da tre parole, come nel caso di Sto per mangiare, che va considerato predicato verbale insieme. Questo tipo di espressione si trova con alcuni verbi specifici, che vengono segnalati anche sul dizionario e sui siti di riferimento per la lingua italiana, oltre a Stare, potrai trovare verbi come Sapere, cominciare, iniziare. Se hai dubbi sull’uso di queste espressioni fraseologiche, sappi che si usano solitamente per un’azione in via di svolgimento e che sono accompagnati spesso e volentieri dalla preposizione semplice per, oppure dalla preposizione a.
Molto particolare è il caso del verbo Essere, al quale va dedicata la dovuta attenzione. Essere può essere sia predicato verbale che predicato nominale in aggiunta a un aggettivo o a un nome, tutto dipende da come viene utilizzato. Per essere definito predicato verbale, il verbo deve essere usato in uno di questi due modi
-Da solo, con il significato di esistenza o di stare in un luogo. L’espressione I libri sono sul tavolo vedrà il verbo Essere come predicato verbale.
-Come ausiliare, accanto a un altro verbo. Nel caso di è andato, il verbo Essere, accanto al verbo Andare, costituisce unito il predicato verbale di quella frase.
Se non si verificano uno di questi due casi, è probabile che il verbo essere assuma la funzione di copula e sia quindi la base per il predicato nominale.
Il predicato verbale si usa nella maggioranza delle frasi, senza che chi parla pensi, a livello logico, però, il predicato verbale è quello a cui guardare per capire i nessi logici delle altre parole presenti all’interno della frase. Grazie al predicato verbale, che concorda nel genere e nel numero con il soggetto, sarà più semplice verificare se ci sono i complementi e quale sarà la loro funzione logica.
Oltre a vedere quale risulta essere il predicato verbale, guarda anche al significato del verbo, per capire subito tutte le funzioni nella frase presa in considerazione per l’analisi logica, lo scritto migliorerà con l’allenamento.