In questa guida spieghiamo quale risulta essere la versione corretta tra Proprio e Propio. In realtà, per scoprirlo basta fare un attenzione alla pronuncia corretta di questa parola. Anche se la R si sente poco, assolutamente c’è e la sua mancanza durante la lettura della parola non scritta bene si sente.
Pronunciando Propio, infatti, si sente che qualcosa non va, ma la parola ci sembra comunque familiare. Propio era usato in questo modo nell’italiano antico, quello del Trecento. Con i secoli, però, questa forma scritta è stata sostituita da Proprio, diventando così una resa sbagliata.
Propio, infatti, è considerata una formula sbagliata, tanto che, quando si scrive al computer, la formula di Propio viene segnalata e i sistemi di correzione automatica consigliano subito la formula corretta di Proprio. Del resto, anche l’origine latina della parola aveva una bella R, come attesta anche Treccani sul proprio sito, Proprium aveva due R, esattamente come il Proprio di oggi.
La parola Proprio fa riferimento a una determinata persona detta in precedenza, come a qualcosa che appartiene a quella persona. Ecco qualche frase di esempio che ti aiuterà a capire meglio il ruolo della parola Proprio all’interno di una frase.
Ognuno ha i propri sogni – Ognuno ha il sogno suo, personale.
Comodo sul proprio divano, Gianni guardava la televisione – Il divano dove sta seduto è di Gianni.
Carlo Magno abbracciava con lo sguardo il proprio impero – L’impero era di sua proprietà.
Sei proprio un amico – In questo caso, logicamente Proprio fa da sinonimo a Davvero.
Come puoi notare, la formula corretta tra Proprio e Propio è davvero Proprio. Con i dubbi ormai chiariti, non ci resta che invitarti al prossimo approfondimento su come scrivere le parole e su come dare la formula corretta per evitare di sbagliare sui messaggi o sui documenti di un certo spessore. Non hai bisogno di ricordare la resa latina, ma solo che Proprio è proprio con due R e non con una solo.