La similitudine è una figura retorica che si trova anche nel parlato. Con la similitudine si crea un rapporto alla pari tra due concetti, dove entrambi gli elementi non si possono scambiare tra di loro senza mutare il significato.
La similitudine più nota è quella che si trova in poesia, dove i paragoni sono sicuramente più azzardati e dove si teme la confusione tra la similitudine e la metafora. In questo approfondimento dedicato daremo una definizione generale della similitudine, vedremo come si presenta nel linguaggio comune rispetto a quello parlato e quali sono le differenze con la metafora.
Si parte con la prima definizione di similitudine. Come abbiamo detto, parliamo di un’uguaglianza che si evidenzia con alcune parole, ovvero espressioni che ci danno questa idea. Nelle similitudini, si trovano per forza parole come tale quale, come, a somiglianza di, pari a. Insomma, il rapporto di uguaglianza viene esplicitato per intero. La funzione retorica della similitudine, e qui la differenza tra quella colloquiale e quella poetica, sta nell’azzardo tra i due termini di paragone.
Dire che Gianni è bello come il sole è una similitudine, ma dire, parafrasando Ungaretti in una sua celebre poesia, Si sta come le foglie d’autunno, è sicuramente fuori dal linguaggio parlato e rientra nella poesia.
Ora, bisogna vedere la differenza tra similitudine e metafora. Mentre nella similitudine abbiamo visto che ci sono delle parole che fanno capire subito il rapporto tra i due elementi, nella metafora questo non avviene e l’elemento di paragone viene nascosto.
Per esempio, dire Gianni è il sole per fare riferimento alla bellezza di una persona, è una metafora, anche se abbastanza esagerata. Le espressioni del tipo come e tale spariscono e si esprime lo stesso concetto in modo più forte, che è appunto quello della metafora e che, per questo, viene considerata di minore comprensione rispetto alla similitudine.
La similitudine si può trovare tranquillamente nel parlato, la metafora meno frequentemente. Il fatto, però, che ci sia un paragone e che ci sia un’uguaglianza tra i due elementi in modo che similitudine e metafora vengano spesso confusi. Anche qui, l’azzardo fa l’uomo poeta, ma senza esagerare. Ci sono metafore bellissime che come similitudini renderebbero meno in termini di emozione, mentre ci sono similitudini che stanno benissimo così e non serve una metafora per capire dove l’autore voglia arrivare. In più, la metafora consente di concentrarsi su realtà diverse tra loro, la cui scelta del punto in comune esprime anche la grandezza di chi utilizza la metafora. Ora, per chiarirci, faremo diversi esempi di similitudini e di metafore, in modo da scacciare ogni dubbio su queste figure retoriche, che sono, in realtà, molto diverse
I capelli di Sara sono biondi come l’oro. Similitudine.
I capelli di Sara sono l’oro. Metafora.
Quella lepre è veloce come un lampo. Similitudine.
Quella lepre è un lampo. Metafora.
Il tempo è come un orologio. Similitudine.
Il tempo è un orologio. Metafora.
I tuoi occhi sono blu identico al mare. Similitudine.
I tuoi occhi sono il mare. Metafora.
La cosa importante è sapere riconoscere queste due figure retoriche anche quando il poeta ci lavora molto sopra. Per esempio, molti autori mettono il Come nel verso successivo, oppure l’idea di paragone diventa la base sia per la similitudine che per la metafora. Con il tempo, potrai riconoscere quelle che sono le figure retoriche senza problemi. Similitudini e metafore sono le figure retoriche più semplici da distinguere.