In questa guida spieghiamo quale risulta essere la versione corretta tra Taccuino e Tacquino.
Per quanto sia molto facile trovare questa parola scritta con cq, la maniera corretta di scriverla è con la doppia c, e infatti si scrive taccuino. La parola taccuino rappresenta una delle eccezioni alle regole che la lingua italiana impone rispetto all’uso della c e della q nelle parole. Cominciamo quindi con il vedere quali sono queste regole, e quali parole invece fanno eccezione, sfuggendo o contraddicendo la norma.
Le regole della lingua italiana per l’uso della c e della q.
Nonostante non sia semplice capire quando usare la c o la q, che, come pronuncia, si assomigliano moltissimo, per regolarsi ci si deve rivolgere alle regole della lingua italiana, e tenere a mente le eccezioni, a meno di non consultare il vocabolario per le parole dubbie. La prima regola fondamentale da seguire è quella che stabilisce quando usare la c o la q davanti alla consonante u, e che impone l’uso della c, se la u è seguita da una consonante, come nelle parole scusa, cucina, cuccia, custode, bacucco, mentre dovrai mettere la q nel caso in cui la u sia seguita da una vocale, come nelle parole quadro, questo, quinconce, quota, oppure quando si trova ad inizio di parola, tranne che in alcune parole che fanno eccezione.
Le parole che non rispettano la regola dell’uso della c o della q davanti alla u
Le parole che non rispettano la regola dell’uso della c o della q davanti alla u sono cuoco, cuocere, cui, cuoio e cuore. In queste parole infatti, essendo la u seguita da una vocale o essendo ad inizio di parola, le si dovrebbe anteporre, per giusta regola, la consonante q e non la c. E non sono le sole, perché ci sono altri termini che usano la cu al posto della qu, nonostante alla u faccia seguito una vocale. Parole che si impara a scrivere correttamente con l’abitudine, e sono scuotere, riscuotere, percuotere, scuoiare, evacuare, cospicuo, promiscuo, proficuo, arcuato, acuire, vacuo, innocuo, circuito e scuola.
Quando si usa il binomio cq
Altra regola vuole che il binomio cq si usi soltanto nella parola acqua, e in tutti i suoi derivati, come acquedotto, risciacquo, acquazzone, acquaiolo e simili, ed anche nei casi in cui si debba raddoppiare la c, o la q, all’interno di una parola. Ma anche questa regola ha le sue eccezioni, perché la parola soqquadro si scrive con due q, e la parola taccuino si scrive con due c, come abbiamo visto in precedenza.