In questa guida spieghiamo quale risulta essere la versione corretta tra Tutt’altro e Tuttaltro. Proviamo a rispondere a questa domanda con questo approfondimento dedicato, per fugare ogni dubbio su come scrivere questa parola.
Per questo dubbio, aiutarsi pronunciando le parole non risolve nulla. In questo caso, infatti, entrambe le formule si leggono allo stesso modo. Se scrivi le due parole unite, però, al computer, noterai che su Tuttaltro unito o univerbato sarà segnalato un grave errore. Con il controllo automatico, ti sarà consigliata la formula più corretta di Tutt’altro.
Semplicemente perché in questo caso non ti trovi davanti a una soluzione univerbata, ma di fronte a un’elisione. La parola è composta da Tutto e da Altro. La O finale di Tutto e la A di Altro, vanno in conflitto tra di loro, creando così una cacofonia, ovvero anche un suono sgradevole come pronuncia. Allora, la O svanisce e al suo posto è presente un apostrofo, che indica il fatto che la O è caduta, come si dice nel gergo. Il risultato è che la formula corretta di questa espressione è Tutt’altro, con tanto di apostrofo.
L’espressione Tuttaltro, nonostante sia sbagliata, appare lo stesso molto familiare. Il motivo è che, nell’italiano del Trecento e del Cinquecento, l’espressione è utilizzata unita nella forma scritta, ma poi questa è caduta in disuso, in favore della più corretta formula di Tutt’altro con l’apostrofo.
Vediamo dove si utilizza questa espressione. Tutt’altro viene utilizzato in espressioni come Tutt’altro che bello, dove si intende che l’oggetto o la persona a cui si fa riferimento sono brutti per chi parla in quel momento.