Il verbo può essere transitivo o intransitivo, ma cerchiamo di capire cosa significa. Si tratta di una caratteristica del verbo, questo può supportare un complemento oggetto, transitivo, oppure può avere significato da solo senza che l’azione si riferisca a un oggetto specifico, intransitivo.
Questa divisione, però, non è così netta, ci sono dei verbi che possono avere un complemento oggetto, oppure non averlo, comportandosi sia nella forma intransitiva che in quella transitiva. In questo caso, è importante sapere come orientarsi. La differenza ci serve per orientarci quando si deve fare l’analisi logica di una frase, avere a che fare con un verbo intransitivo e riconoscerlo significa non perdere tempo a cercare un complemento oggetto che non potrà mai essere presente, vista la natura del verbo.
Se è vero che l’indicazione di questa caratteristica è riportata sul dizionario, potresti trovarti nella situazione di non averlo a portata di mano, in più, è poco agevole mettere sempre mano al dizionario per ogni frase per l’analisi logica.
Il primo metodo per ovviare a questo inconveniente è interrogare il verbo. Per esempio, il verbo Andare è intransitivo, come attestato anche dal dizionario, ma, per il suo significato logico, il verbo Andare non potrà mai supportare un complemento oggetto, dato che il verbo presuppone o un luogo, Andare da qualche parte e non Andare qualche parte, oppure un modo o un mezzo, Andare di fretta. Un verbo come Lavare, invece, presuppone che ci sia qualcosa che viene lavato, quindi ci possiamo aspettare un complemento oggetto, si tratta di uno dei verbi che sono transitivi per eccellenza.
Il metodo non funziona per i verbi che si comportano sia da transitivi che da intransitivi in base alle circostanze, come Mangiare, che può indicare sia l’oggetto mangiato, forma transitiva, sia il luogo dove si va a mangiare, forma intransitiva. C’è un altro metodo per verificare se un verbo è transitivo o intransitivo, andare a vedere se c’è la possibilità di costruire la frase al passivo. La forma passiva è un’esclusiva del verbo transitivo, in questo caso, il soggetto della frase subisce l’azione, mentre l’elemento che genera quell’azione viene segnalato dal complemento d’agente.
Facciamo degli esempi pratici
Lavo i panni. Lavare è transitivo, I panni sono il complemento oggetto. Di conseguenza, potremo passare la frase al passivo, che verrà così I panni sono lavati da me. I panni hanno ora la funzione logica di soggetto, mentre il soggetto della frase precedente è diventato il complemento d’agente Da me.
Vado al ristorante, invece, resterà così, perché altrimenti cadremmo nell’assurdo.
Nella costruzione passiva, anche il verbo cambia, precisamente passa alla forma passiva con l’uso di un ausiliare, che è di solito Essere, anche se la lingua d’uso ha sdoganato come ausiliare anche il verbo Venire.
Altra esclusiva dei verbi transitivi è la forma riflessiva. Si tratta di frasi dove il soggetto e l’oggetto dell’azione sono lo stesso elemento. Per esempio, nella frase Mi lavo, il soggetto dell’azione è lo stesso che subisce l’azione. Di solito, nella forma riflessiva, si usano i pronomi personali.
Infine, il verbo può assumere anche formule impersonali. Si tratta di verbi che non hanno un soggetto, sono espressi alla terza persona singolare e hanno comunque un loro significato. Questi verbi si rivolgono soprattutto al tempo, come per esempio Piove, oppure in forme fraseologiche, come Si dice. L’argomento di cui si parla verrà poi espresso con una frase subordinata, ma in questo caso si parla di analisi del periodo.