In questa guida spieghiamo quando utilizzare Buonasera e Buona Sera.
Da subito dopo l’ora di pranzo, anche se il sole non è tramontato, il saluto formale più diffuso tra gli adulti è quello di augurare Buonasera.
Questo tipo di saluto è entrato a fare parte delle espressioni della conversazione formale, lo si rivolge ai professori durante gli esami universitari, a dispetto del meno gradito salve che sta entrando ormai in disuso. Lo si dice agli adulti in generale e sopratutto alle persone con cui non si ha confidenza e a cui si deve dare del lei. Viene usato come introduzione a molte mail di lavoro o che richiedono informazioni, nelle lettere private, ma non è ancora molto diffuso tra i giovani, che si limitano a scambiarsi ciao buonanotte e buongiorno.
Davvero poche volte questa interiezione viene messa per scritto, magari via mail o via chat nei social network, raramente nei testi più formali e importanti. Tutti gli italiani lo hanno detto almeno una volta nella loro vita, ma spesso si chiedono se si scriva davvero buonasera o buona sera.
In realtà è accertato che entrambe le forme siano concepite dal lessico italiano, dai principali dizionari e dalle grammatiche della conversazione, ma è anche vero che vanno usate in ambiti diversi e per esprimere dichiarazioni altrettanto diverse.
Quando, infatti, si vuole enunciare questa espressione dandole il valore di sostantivo, bisogna necessariamente scrivere il termine buonasera con entrambe le parole unite.
Ecco alcuni esempi di frasi in cui è presente il sostantivo.
La buonasera è un saluto che va detto se si è educati.
Non era ovvio che tu non le dessi la buonasera.
Non bisognerebbe dare la buonasera a chiunque.
Riconoscere quando tale parola abbia valore di sostantivo è molto semplice, in quanto è sempre preceduta dall’articolo determinativo o indeterminativo.
Quando, invece, si vuole usare buona sera per indicare il saluto vero e proprio all’interno di un’esclamazione, si potranno separare i due termini, in quanto si tratta di due sintagmi composti da un aggettivo e da un nome, oppure utilizzare allo stesso modo il termine unico, come in questi esempi in cui sono presenti tali parole staccate tra loro.
Buona sera. Finalmente la rivedo.
Buonasera, pubblico, e benvenuti al nostro show.
La stessa regola vale anche per i termini Buonanotte e Buongiorno, mentre è scorretto univerbare espressioni come buon pomeriggio, buon week end, buona giornata o il termine buon seguito dalle festività.