In questa guida spieghiamo come si scrive il plurale di denuncia, indicando quale risulta essere la versione corretta tra denunce e denuncie.
Gli errori più diffusi tra chi scrive in italiano sono proprio quelli che riguardano le parole appartenenti al gruppo -cia e -gia, in quanto in forma plurale hanno la medesima pronuncia sia senza i che con la presenza di questa vocale, ma, nonostante ciò, seguono una regola definita che è obbligatorio imparare per una corretta scrittura.
La regola di -cia e di -gia indica come in tutti i termini appartenenti al vocabolario italiano che si concludono con la presenza delle sillabe –cia o -gia, se la lettera che precede il gruppo è una vocale, il plurale avrà come sillabe finali cie o gie. Quindi, per esempio, il plurale di cliliegia è ciliegie. Se la lettera che precede il gruppo è invece una consonante, come nel caso di denuncia è la n, il plurale sarà in ce o in ge. Il plurale di denuncia è quindi denunce.
Questa regola è stata spesso causa di dibattiti accesi, in quanto vi sono linguisti che chiedono la rimozione della i in parole come valigie, fiducie e grattugie, visto che è reputata inutile, altri che invece sostengono l’importanza di questa vocale all’interno di tali termini, perché la lettera è ormai entrata nell’uso quotidiano. L’importanza della i è data dalla sua capacità di rendere dolci le consonanti come c e g, invece che gutturali o velari. Questo potere, però, si mostra solo in presenza di vocali come a, o e u, ma non quando compare la e, visto che in questo caso c e g diventano gutturali mediante l’inserimento della lettera muta h.
La regola appena esposta, però, presenta delle eccezioni molto importanti, come quelle che coinvolgono parole con un accento tonico particolare. Nel caso di una parola terminante con cia o con gia, su cui però l’accento cade proprio sulla i, indipendentemente dalla lettera che precede tali sillabe, il plurale termina in cie o in gie.
Per esempio, un termine come magia ha come plurale magie, proprio perché l’accento tonico ricade sulla i, e quindi se si eliminasse questa vocale, la parola suonerebbe come mage, che è priva di significato.
Non è questo il caso di denuncia, in quanto l’eccezione che riguarda questo termine, nonostante segua alla lettera la regola, è da individuare nel fatto che possieda due plurali, denunce e denuncie, visto che entrambe le forme sono state riscontrate in testi di autori della letteratura italiana. Tale eccezione vale anche per provincia, che ha due plurali, province e provincie.
Secondo molti glottologi e linguisti, denuncie e provincie sono forme minori cadute in disuso, che sarebbe meglio non utilizzare in italiano scritto, specialmente in quello formale.